La generale sudditanza dei giornali rispetto alle autorità si deve a molti fattori, culturali, economici e politici: i giornali sono imprese, i proprietari dei giornali sono operatori economici e quasi nessuno di loro, salvo che in particolari casi, ha interesse a inimicarsi i poteri costituiti. Ma vi è anche un fattore umano, che riguarda il giornalista e il suo rapporto con le fonti, che sono persone in carne e ossa. Per molte categorie di cronisti il rapporto con le fonti è giornaliero e importantissimo: pensate al cronista di nera, a quello di giudiziaria, al giornalista sportivo o parlamentare. In questi e in molti altri casi tra il giornalista e la fonte si stabilisce un rapporto che non è solo di interesse, ma spesso di amicizia e solidarietà. Un rapporto a doppio taglio, perché assicura un flusso costante di notizie, ma limita l’autonomia e la capacità critica del giornalista, che rischia sempre, e specialmente nei piccoli giornali di provincia, di trasformarsi in megafono umano. Per questo il rapporto personale con le fonti dovrebbe sempre svolgersi sul binario della conoscenza e del rispetto reciproco, senza mai sfociare in complicità. Più facile a dirsi che a farsi, ovviamente.
Le fonti vanno sempre citate, salvo casi eccezionali. Se un poliziotto in crisi di coscienza mi racconta di un pestaggio in questura, a patto che non faccia il suo nome, cercherò di avere riscontri al suo racconto e, solo se saranno positivi, potrò citarlo come fonte anonima, specificando solo che si tratta di un poliziotto in servizio presso quella Questura. In casi come questi il giornalista, se chiamato davanti al magistrato per rivelare la fonte, saràtenuto al silenzio. Il codice penale da questo punto di vista è ambiguo: riconosce al giornalista il diritto al segreto professionale, come accade per preti e avvocati, ma aggiunge che se la conoscenza della fonte è l’unico mezzo per l’accertamento della verità il giornalista deve rivelarne l’identità, pena l’incriminazione per intralcio alle indagini.Il dilemma va risolto sempre a favore della fonte, che affidandovi la sua verità ha messo il proprio futuro nelle vostre mani.
Nel rapporto con le fonti è essenziale rimanere sempre in contatto con i propri informatori. Una rubrica ricca di numeri di telefono, e-mail e contatti Facebook rende più veloce e efficace il nostro elaborato, dandoci una marcia in più rispetto a chi si limita a rielaborare contenuti ottenuti da una breve ricerca su internet. Tra un pezzo d’agenzia e un altro scritto dopo una telefonata, una chat, o un caffè al bar, con le proprie fonti, c’è la stessa differenza che passa tra un supermercato e un negozio a chilometro zero.